« La credenza che la realtà che ognuno vede sia l'unica realtà è la più pericolosa di tutte le illusioni»
Paul Watzlawick

"Un cervello, due menti"

ll corpo umano è costruito da un sistema binario, ha infatti due:
BRACCIA
MANI
PIEDI
OCCHI
ORECCHIE
NARICI
POLMONI
RENI
TESTICOLI
OVAIE
SENI
ARTERIE E VENE
GAMBE
LINGUA (DOLCE E SALATO), ecc.
non sorprende allora che anche il CERVELLO risponda a questo criterio bilaterale.

unomo di Vitruvio
LA SCOPERTA DI SPERRY
Roger Sperry è stato un neuropsicologo e neurobiologo fra i maggiori del Novecento; Premio Nobel per la medicina nel 1981 per le sue scoperte sulla specializzazione emisferica delle funzioni cognitive indagate in soggetti "split-brain", ovvero con rescissione del corpo calloso, una specie di «cavo» che mette in comunicazione i due emisferi «travasando» le informazioni da una parte all’altra. Prima di questa scoperta si dubitava che ci fosse una forma di coscienza nell’emisfero destro che è invece - afferma Sperry -  «un sistema cosciente a pieno titolo, in grado di percepire, pensare, ricordare, ragionare, volere ed emozionarsi, il tutto a un livello tipicamente umano» « ...sia l'emisfero destro che quello sinistro possono essere simultaneamente coscienti in esperienze mentali differenti, talora persino in conflitto tra loro, che viaggiano in parallelo.»1
L’ESPERIMENTO DI SPERRY
Nel lavoro che lo condusse al Premio Nobel, Sperry e i suoi colleghi sottoposero i loro pazienti epilettici, operati di callosotomia, a test neuropsicologici atti a indagare le singole funzioni degli emisferi cerebrali e scoprirono, diversamente da quanto era opinione comune, che ogni lato del cervello non solo presiede a specifiche funzioni, ma è dotato di una sua coscienza.
LA LATERALIZZAZIONE FUNZIONALE
Ad es.: di una frase musicale, l’emisfero SN è più specializzato ad estrarne gli elementi lessicali, mentre l’emisfero DX ad elaborarne la melodia.

cuffie

cervello ok
L'emisfero sinistro "PENSA" in funzione di idee concarenate, considera gli eventi secondo un principio di mlinearità temporale, analizza gli eventi secondo principi di causa-effetto ("se...allora")  e "PARLA" usando le parole per descrivere, manuipolare e definire.

cervello sinistro
L'emisfero destro “SENTE” in maniera analogica e atemporale, ha una visione olistico-intuitiva delle relazioni tra le parti e il tutto  e “CREA” usando categorie non-verbali per descrivere e interpretare la realtà.2

cervello doppio no scritto
LA COMUNICAZIONE INTEREMISFERICA
Per il corretto espletamento di qualsiasi funzione mentale, però, è necessaria l’INTERAZIONE INTEREMISFERICA dei processi elementari di elaborazione  di ciascun emisfero e la corteccia prefrontale laterale. L'interconnessione avviene attraverso il corpo calloso, che aiuta a coordinare i vari processi cognitivi ed interpretativi e l'azione della corteccia prefrontale atta a mantenere la concentrazione sul compito con cui si è alle prese, "più o meno" – osservano i ricercatori - "allo stesso modo in cui un direttore d’orchestra controlla in tempo reale le prestazioni degli orchestrali".3
Secondo stime ci sarebbero nel cervello umano circa 150 miliardi di miliardi di connessioni:
BISOGNA SOLO IMPARARE A SFRUTTARLE!
CURIOSITA'
Recenti studi hanno scoperto che nei bambini ad alto potenziale creativo, la connettività tra gli emisferi gioca un ruolo fondamentale. Quando risolvono problemi matematici, i "superdotati" non presentano l’asimmetria emisferica classica. Durante la risoluzione dei problemi, infatti, tutti e due gli emisferi di questi bambini risultano attivati, mentre i bambini “normodotati” presentano un’asimmetria in favore dell’emisfero sinistro.
I bambini geniali, insomma, hanno gli emisferi che dialogano con maggiore efficacia e sono entrambi coinvolti: essi riescono a produrre un quantità molto elevata di idee o ipotesi a partire da qualsiasi stimolo proposto (dote di fluidità, fondamentale nella creatività come vedremo nella sezione dedicata al pensiero laterale) ed alternano con facilità le soluzioni proposte (dote di flessibilità, anch’essa caratteristica fondamentale del pensiero laterale). Come sostiene Maud Besançon "queste capacità sono associate anche ad una grande attitudine alla ricerca e alla selezione di informazioni immagazzinate nella memoria a lungo termine, così come a una buona capacità di associazione e combinazione di idee*.4

Einstein
Gli scienziati hanno scoperto che il corpo calloso di Einstein era più spesso in diverse zone. Soprattutto se comparato con la stessa struttura in due gruppi di controllo composti da 15 maschi più anziani e 52 più giovani nel 1905.Quello, com’ è noto, fu il cosiddetto annus mirabilis per il 26enne Einstein che pubblicò sei lavori che avrebbero gettato le basi per la rivoluzione della fisica moderna. Dalla teoria dei quanti di Planck a quella della relatività ristretta, che anticipò di un decennio quella generale.5
L’accentuato spessore indica una maggiore interconnessione fra i due emisferi che, secondo i ricercatori, sarebbe all’origine della sua brillante attività accademica e scientifica.
LE ABITUDINI DEL CERVELLO
Sul viso dell'uomo gli occhi si trovano in due posizioni diverse, separate tra loro da circa 65mm.
Ciascun occhio, per la posizione che occupa sul viso dell'uomo, vede un'immagine lievemente differente; al cervello giungono quindi due immagini leggermente diverse tra loro, che vengono poi elaborate per creare un'unica immagine contenente una precisa percezione della profondità e di altre caratteristiche che ne determinano la posizione, la distanza e la dimensione. Per noi, vedere in tre dimensioni un oggetto solido, è un fatto talmente naturale che non ci facciamo neppure caso.
Altrettanto normale è vedere "piatti", cioè privi della terza dimensione, i disegni e le fotografie.
SIAMO NOI I PADRONI DEL NOSTRO CERVELLO 
La STEREOSCOPIA è la percezione del rilievo di un oggetto (tridimensionalità o 3D) che si ha in conseguenza della visione binoculare ossia la visione della stessa immagine rilevata dai due occhi contemporaneamente.La classica immagine stereoscopica si deve a sir Charles Wheatstone che la mise a punto nel 1832. Essa consta di due immagini del medesimo soggetto riprese alla stessa distanza ma scostate lateralmente con uno scarto pari alla distanza binoculare (stereoscopia naturale) o ad una maggiore o minore distanza (stereoscopia artificiale).

strereoscopia classica
Le immagini così create dovranno essere poi guardate con appositi ausili tecnici (visori stereoscopici).

Holmes stereoscope
Nel 1959, Bela Julesznel ha inventato uno stereogramma che si può vedere ad occhio nudo; creato al computer, esso è composto da due immagini contenenti il medesimo schema di punti casuali, in cui una delle due immagini presenta una zona raffigurante un qualsiasi disegno, dove questo schema è stato leggermente spostato. Visualizzando l'immagine attraverso uno stereoscopio (o a occhio nudo con la tecnica detta wall-eyed), il disegno verrà visualizzato come tridimensionale. Bisogna utilizzare quindi delle tecniche per poter fornire al nostro cervello due immagini distinte tali da ingannarlo per fargli creare dal nulla una raffiguarazione in tre dimensioni. 
- La prima tecnica per mettere a fuoco una stereoscopia a punti consiste nel mettere in parallello l’occhio destro con quello sinistro quindi è come se si guardasse qualcosa in lontananza. Il punto di messa a fuoco deve essere oltre (ma non troppo) il piano contenente lo stereogramma. Regola pratica: mettete a fuoco un oggetto a circa 1 – 2 metri di distanza ed interponete tra l’oggetto ed i vostri occhi uno stereogramma muovendolo avanti ed indietro lentamente in modo tale da trovare la posizione in cui dall’immagine sfuocata appare quasi per magia l’immagine tridimensionale.
- La seconda è la tecnica incrociata che richiede appunto l’incrocio degli occhi. Regola pratica: interponete un dito o una penna tra l’immagine e i vostri occhi. Mantenendo gli occhi in questa posizione, spostate la vostra attenzione, ma non la messa a fuoco, sull’immagine. Regolate gradualmente la distanza tra il vostro dito e l’immagine. Al raggiungimento della posizione corretta vi apparirà l’immagine tridimensionale.

Immagine1
IL LAVORO DEL CERVELLO
Per avere la visione stereoscopica bisogna separare nuovamente le due parti dell’immagine in modo che possano essere percepite dal cervello come le due immagini complementari dello stesso oggetto che normalmente gli giungerebbero tramite i due occhi. Nella visione stereoscopica il lavoro principale è compiuto dal cervello. Le “sole” difficoltà che si incontrano sono quella di catturare le immagini e quella di dirigere a ogni occhio la luce di una sola un’immagine. Così «comandato», il cervello restituirà la percezione di un'unica immagine (un oggetto reale o una sagoma) collocata in una dimensione di profondità.

stereoscopia 2
IL TUO CERVELLO DECIDE
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IL TUO CERVELLO DECIDE
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Immagine1

DICI AD ALTA VOCE IL COLORE E NON LA PAROLA

emis confliggono
L'effetto Stroop prende il nome da J. Ridley Stroop, che scoprì questo strano fenomeno nel 1935.7
Il testo scritto, infatti, rappresenta una importante fonte di interferenza, perciò ci vuole circa il doppio del tempo e dell’attenzione a pronunciare il nome del colore e non quello la parola che sta scritta.
L'interferenza tra colori e testo interviene, dunque, perché leggiamo più velocemente le parole dei colori.
Si potrebbe concludere che leggere è un processo che abbaiamo faticato molto ad apprendere, ma che alla fine è diventato automatico; mentre nominare i colori richiede uno sforzo dell'attenzione, cioè quella di dover separare le informazioni che arrivano al cervello, a cui non siamo abituati.
Un bambino che non sa ancora leggere, ma riconosce i colori può batterci facilmente nell'esperimento.
Se ci fossero solo macchie di colore, anche gli adulti sovrastutturati non avrebbero difficoltà a dire velocemente il colore.
colori1
Tale esperimento dimostra che ci vuole una grande concentrazione per pronunciare il nome del colore al posto della parola scritta.8
In quale colore sono stampate le parole del gruppo a? (leggi ad alta voce)
In quale colore sono stampate le parole del gruppo b? (leggi ad alta voce)
stroop confronto
Video Effetto Stoop

LEGGI AD ALTA VOCE
Emisferi collaborano
In questo caso, invece, i due emisferi collaborano alla decodificazione delle parole scritte, poiché un adulto alfabetizzato ha una visione globale del testo e non analizza le singole parole. Qui i colori non hanno alcuna importanza ma appare evidente la prevalenza della scrittura sul sistema percettivo.

NOTE:

1. Carmela Morabito, La mente nel cervello, Roma-Bari, Editori Laterza, 2004
2. Cfr. Michael Gazzaniga, Le Scienze 17 marzo 2012
3. Nelle connessioni cerebrali il segreto dell'intelligenza, in SCIENZE 07 agosto 2012
4. Maud Besançon, Le chiavi della creatività, in Mente e Cervello, N. 83, novembre 2011
5. "Il cervello di Einstein era superconnesso. Il segreto del genio nel legame degli emisferi", a cura di Simone Cosini in SCIENZE, 11/10/2013
6. P. Watzlawick, La realtà della realtà. Astrolabio (1976).
7. Per un  eficace  potenziamento della flessibilità cognitiva consiglio l'applicazione Android: NeuronationAPP NEURO NATION
8. *Studies of interference in serial verbal reactions. Stroop, J. R., Journal of Experimental Psychology, Vol 18(6), Dec 1935